La Commissione Nazionale delle Libere Professioni, che rappresenta gli otto ordini professionali sammarinesi, con riferimento alla riforma tributaria, dopo l’incontro di venerdì scorso con il Governo, ribadisce la propria posizione a sostegno della parità di trattamento di tutti i contribuenti. Tale parità, soprattutto dopo le ultime ulteriori concessioni fatte dal Governo alle organizzazioni sindacali, si è allontanata ulteriormente. Anzi aumenta in maniera ingiustificata la forbice tra lavoratori autonomi e dipendenti, a netto favore di questi ultimi. Infatti ai lavoratori autonomi è ormai stato assegnato il trattamento proporzionale del 17%, mentre è loro precluso l’accesso alla no tax area ed ai consumi SMAC. La riduzione di tre punti delle aliquote per i redditi fino a 40.000 € aumenta poi la forbice tra dipendenti ed autonomi. A questo punto, ed a parziale compensazione del differenziale negativo, i liberi professionisti chiedono in maniera inderogabile il ritorno all’autonomia del loro fondo pensioni per ridurre l’onere attuale. A tale proposito chiedono un incontro urgente per formalizzare un impegno del Governo in tal senso. La CNLP inoltre chiede alla Segreteria delle Finanze di pubblicare delle tabelle ufficiali, in euro e non solo in percentuale, per raffronti impositivi tra le diverse categorie di lavoratori e tra il prima e un’ipotesi del dopo riforma, in quanto, dopo la pubblicazione in questi giorni a cura della CSU sui media sammarinesi di tabelle di parte, si sente di esprimere quanto segue:

  1. Un no deciso allo scontro sociale tra lavoratori, siano essi dipendenti o autonomi, pubblici o privati, ma pur sempre entrambi lavoratori, fomentato appositamente a fini esclusivi di ricerca di consenso. Si invitano pertanto le componenti sindacali del Paese ad abbassare i toni del confronto,
    mantenendo le proteste in un ambito assoluto di legalità e massimo rispetto per le istituzioni;
  2. Un no deciso alla pubblicazione di tabelle comparative di parte spacciate per verità assoluta. Chiediamo che la Segreteria di Stato alle Finanze pubblichi dati ufficiali in tal senso. Diversamente pubblicheremo quanto prima le nostre comparazioni con dati il più aderenti possibili alla realtà ed oggettivamente non contestabili o strumentalizzabili;
  3. Un no deciso alla richiesta di ulteriori sacrifici ai liberi professionisti ed ai lavoratori autonomi che stanno già pagando pesantemente gli effetti deleteri sia della crisi che della blacklist, che il Governo non ha saputo gestire.
    Gli aumenti delle imposte incrementano la spirale recessiva togliendo risorse preziose da destinare allo sviluppo e ai consumi;
  4. Un no deciso a interventi di natura fiscale e societaria, senza prima aver ridotto sensibilmente la spesa pubblica. Alla spending review deve essere data piena attuazione.
  5. Un no deciso alla richiesta di sacrifici alle fasce di reddito di lavoro basse, sotto i 20.000 euro di reddito, sia che si tratti di lavoro autonomo che dipendente. Deve vigere il principio base: a parità di reddito dichiarato parità di imposta per tipologie di reddito omogenee.
  6. Un no deciso infine all’istituzione di uno Stato di Polizia, con finalità esclusivamente repressive. Come in ambito sanitario è più importante prevenire che curare. Riteniamo che l’amministrazione finanziaria abbia, già dai propri uffici, tutti gli elementi e le tecnologie sufficienti per effettuare controlli, accedere ai data base del sistema e predisporre così controlli annuali sulle dichiarazioni di “tutti” i contribuenti. Respingiamo con forza il messaggio: evasione = lavoro autonomo. L’evasore è evasore quando viene accertato come tale dagli organi competenti per legge e con le tutele di legge, punto e basta. Anche per la CNLP l’evasore danneggia profondamente non solo lo Stato ma anche e soprattutto i contribuenti che hanno mantenuto un rapporto di massima trasparenza e lealtà nel confronti dell’amministrazione Finanziaria e quindi dello Stato.

 

Il Consiglio dell’ODC infine, analizzando le tabelle di parte sulla riforma fiscale, pubblicate in questi giorni a cura della CSU, non può che rimanere sconcertata nel constatare che, attualmente, per le fasce più basse di reddito i lavoratori dipendenti pagano 1/20 (un ventesimo) di quello che paga mediamente un lavoratore autonomo. Il bue non può dar del cornuto all’asino.

 

Il Presidente CNLP
Marino Albani
San Marino 12/11/13